«Avallando il passaggio di proprietà della ex Bredamenarini ai turchi, il Governo dimostra di sottovalutare l’importanza strategica dell’azienda, specie per la produzione di bus ecologici, disperdendo un patrimonio di competenze professionali, di progettazione e di innovazione, tipiche del nostro territorio». È un passaggio dell’interrogazione a sostegno dei lavoratori della ex Bredamenarini sottoscritta dal capogruppo del Pd dell’Assemblea legislativa regionale Stefano Caliandro e dal segretario e consigliere regionale Pd Paolo Calvano presentata oggi (sarà discussa martedì 18 dicembre nel question time del mattino).

Nel documento Caliandro e Calvano puntano il dito contro le promesse non mantenute da parte del governo e in particolare dal ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, che, in campagna elettorale e anche in seguito, si è più volte espresso sulla vicenda dell’azienda metalmeccanica emiliana rassicurando i lavoratori, fino a paventare la nazionalizzazione dell’impresa. 

«Oggi, invece – afferma Caliandro – alla vigilia delle feste natalizie i 154 dipendenti dello stabilimento bolognese sono di nuovo alle prese con ritardi nel pagamento degli stipendi e con l’incertezza per il futuro. Gli slogan “prima gli italiani” e “nazionalizziamo la Breda” si sono rivelati parole al vento, come molte delle promesse fatte dai due partiti che formano l’esecutivo. Ma la Lega è al corrente che la “nazionalizzazione” promessa dai 5S si intendesse da parte della Turchia?».

«Questa vicenda dimostra come il tema dell’ecologia, a parole tanto caro ai Cinque stelle – sottolinea il capogruppo Pd in Regione – viene del tutto ignorato nei fatti,  dato che il Governo, nonostante la disponibilità dei rappresentanti regionali, non ha mai aperto un confronto per discutere della costituzione di un polo nazionale per la produzione di bus ecologici, con investimenti in ricerca, innovazione e capacità progettuale così come richiesto dalla Regione Emilia-Romagna».