Roma, 13 apr. (AdnKronos Salute) – Approvata, in commissione Sanità della Regione Emilia Romagna, una risoluzione per dare corso all’applicazione del decreto ministeriale sui nuovi Livelli essenziali
di assistenza e permettere l’accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita fino a 46 anni, invece che a 43 anni. Ad annunciarlo il primo firmatario Mirco Bagnari (Pd). “In Regione – precisa il consigliere sul suo blog – ci impegniamo affinché si mettano in campo azioni concrete per risolvere i disagi che numerose coppie dell’Emilia Romagna stanno affrontando. Le novità previste dal decreto puntano innanzitutto al fatto che le prestazioni saranno erogate a carico del Servizio sanitario nazionale in regime di assistenza specialistica ambulatoriale”. Inoltre, “il limite dell’età delle donne per l’accesso ai trattamenti passerà da 43 a 46 anni e il numero massimo di cicli che potranno essere effettuati nelle strutture sanitarie pubbliche passerà da 3 a 6. Persone che da tempo inseguono il sogno di formare una famiglia, per questioni burocratiche, hanno dovuto sospendere un percorso lungo e molto delicato, per questo è necessario che la Regione adotti immediatamente – sottolinea – tutti gli atti possibili di propria competenza per riuscire a rendere concrete le possibilità previste dal decreto”.  Anche il capogruppo Pd Stefano Caliandro sottolinea la necessità di un’azione della Regione sul tema della procreazione assistita. “In attesa che il governo si muova, l’Emilia Romagna non resti a guardare – dice – la nostra risoluzione impegna infatti la giunta ad applicare nella nostra Regione, in totale autonomia rispetto alle mosse
ministeriali, le nuove misure contenute nel decreto. La natalità si aiuta con i fatti, non con le parole. L’Emilia-Romagna confermerà il proprio impegno concreto al fianco delle coppie che cercano un figlio. A tutte loro auguriamo di cuore di poter concludere felicemente questo difficile percorso con la
nascita del loro bambino”.

(Red-Bdc/AdnKronos) ISSN 2465 – 1222
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