Interrogazione a risposta scritta

Il sottoscritto consigliere

Premesso che

La politica agricola comune (PAC), prevista dal Trattato istitutivo delle Comunità, è una delle politiche comunitarie di maggiore importanza, impegnando circa il 34% del bilancio dell’Unione europea.

Essa è stata istituita allo scopo di aiutare gli agricoltori europei a rispondere alle esigenze di 500 milioni di cittadini dell’UE. Punta in particolare a garantire un approvvigionamento alimentare stabile e sicuro a prezzi abbordabili per il consumatore e un tenore di vita dignitoso agli agricoltori.

Attualmente la PAC è orientata al mercato e punta in particolare alla qualità, alla sicurezza alimentare e alla tracciabilità, nel rispetto del benessere degli animali, della più ampia tutela ambientale e della sostenibilità.

Producendo alimenti, l’agricoltura europea fornisce alla dinamica industria agroalimentare dell’UE – il settore di maggiore occupazione dell’economia europea – le materie prime di cui ha bisogno e rimane un motore vitale per la più ampia economia rurale.

I programmi di promozione dei prodotti agroalimentari dell’Unione europea consistono in sovvenzioni provenienti dai fondi della PAC volte a rafforzare la competitività del settore agricolo dell’UE, migliorare il grado di conoscenza degli elevati standard produttivi e dei meriti dei prodotti agricoli europei, ottimizzandone l’immagine sia sul mercato interno che sui mercati terzi.

Considerato che

L’analisi dei risultati dei programmi valutati ammissibili dalla Commissione europea per l’anno 2017, mostra come Paesi leader nell’applicazione dei regimi di qualità, e con un trend storico sempre ampiamente positivo, abbiano subito una significativa riduzione del numero di programmi beneficiari del supporto, facendo registrare significativi divari geografici, come risulta da un confronto tra Francia, Spagna ed Italia.

In particolare per il 2017 sono calati del 90% gli aiuti Ue all’Italia per la promozione di prodotti agroalimentari: dall’analisi dei dati a disposizione sono passati da più di 33 milioni di euro nel 2016, a poco più di 3 milioni quest’anno.

In tal senso 37 europarlamentari italiani, aderenti trasversalmente a diversi gruppi politici, hanno presentato una interrogazione scritta all’Esecutivo Ue per chiedere alla Commissione Europea di giustificare questa evidente assenza di bilanciamento, facendo chiarezza sulle modalità in cui vengono applicati i criteri in fase di valutazione, oltre che di pubblicare i parametri valutativi riguardanti i programmi vincitori, in un’ottica di maggiore trasparenza verso i cittadini.

Tutto ciò premesso e considerato

Interroga la Giunta

Per sapere se sia a conoscenza del problema.

Per chiedere quali azioni intenda intraprendere per chiedere alla Commissione di colmare tale evidente assenza di bilanciamento, e chiarire le modalità di applicazione dei criteri seguiti in fase di valutazione.

Bessi Gianni

Caliandro Stefano