«Con infinita pazienza, accompagnata però anche ad una nota di divertimento, mi accingo, ultimo di una lista infinita, a spiegare per l’ennesima volta qualche nozione di matematica di base (unitamente alle materie di costituzione italiana e di scienza dell’amministrazione) agli amici pentastellati sulla questione dei vitalizi della Regione Emilia Romagna.

Innanzitutto li richiamerei ad una maggiore serietà e sobrietà perché non si possono sparare “pensieri in libertà” come fanno solitamente i seguaci di Grillo. Capisco che per i consiglieri del Movimento 5 Stelle le leggi non esistano e debbano essere piegate ai loro mutevoli e incerti voleri, ma le leggi di uno Stato sono il fondamento del patto sociale e devono essere seguite. Poi, se ci sono i numeri, si possono cambiare a patto che non confliggano con la nostra legge fondamentale che si chiama Costituzione della Repubblica italiana.

Date queste nozioni di base, il consigliere Bertani non sa o dice il falso quando accusa la nostra Regione di essere troppo “timida” sui tagli ai vitalizi. Da attenti ed approfonditi calcoli effettuati, se applicassimo anche qui il regime introdotto da Camera e Senato, spenderemmo di più rispetto a quanto abbiamo stabilito. Sarebbe dunque un passo indietro e non un passo avanti rispetto alle scelte di sobrietà e di contenimento dei costi della politica varate dall’Emilia-Romagna SENZA l’apporto dei 5 Stelle. Oltre a questa semplice considerazione di tipo matematico, ci sarebbe, lo ricordo una volta di più, il rispetto di quell’inutile oggetto chiamato COSTITUZIONE. Più di uno studioso, infatti, sostiene che il regime introdotto dalle Camere sia a forte rischio di costituzionalità. Un dubbio che si accompagna alla perfezione a quanto pensano gli stessi questori di Camera e Senato, i quali hanno previsto saggiamente un accantonamento dei supposti risparmi per correre ai ripari qualora la Consulta dovesse bocciare quel provvedimento. Strano che gli stessi artefici del provvedimento siano, nei fatti, ben poco certi della sua validità e sostenibilità. Ma se anche per un secondo fossimo colti da un attimo di demenza assoluta e dessimo ascolto a queste “perle di saggezza in salsa pentastellata”, non solo dovremmo immediatamente spendere di più per i trattamenti pensionistici dei consiglieri, ma dovremmo anche accantonare altrettanti soldi (e quindi tagliarli dai servizi ai cittadini) per metterci al riparo come hanno fatto in Parlamento. Un bel risultato davvero per la politica regionale, complimenti!!!

Sto forse accusando i 5 Stelle di essere ignoranti? No perché sulla mancanza di cultura non c’è nulla da scherzare, piuttosto propendo per la più totale malafede. Volete la prova? Si guardi come il Governo sta gestendo la questione delle “cosiddette pensioni d’oro”: erano partiti con l’idea di applicare anche a queste il ricalcolo contributivo (come per i vecchi vitalizi, per intenderci) e di farlo direttamente in legge di bilancio. E poi? Brusca frenata: temendo anche in questo caso la bocciatura di costituzionalità e sapendo oltretutto di dover accantonare pure le risorse per correre ai ripari, hanno preferito cambiare strada. Interverranno quindi con una legge ordinaria chiedendo alle pensioni di più alte un contributo di solidarietà. Guarda caso esattamente la soluzione adottata qui da noi in Regione, già sperimentata dal Governo Letta e già dichiarata legittima dalla Corte costituzionale.

Ecco, dopo tutte queste considerazioni, chiedo umilmente perdono ai 5 Stelle se rifiutiamo le loro ricette così “illuminate”, ma abbiamo a cuore la sorte dei nostri concittadini e non smetteremo mai di lavorare per efficientare al massimo la macchina regionale e quindi per destinare il maggior quantitativo di risorse alla nostra società (che, guarda caso, è sempre ai vertici di ogni classifica di ricchezza e di buon vivere a livello nazionale ed europeo). Ritengo quindi che i grillini siano in malafede e, di più, siano profondamente invidiosi delle ricette amministrative e politiche che attuiamo in Emilia Romagna. Posso capire che bruci, in un momento come questo dove il “Governo del cambiamento” sta varando solo tagli sul welfare e condoni vari, leggere che la nostra regione stanzia ulteriori 260 milioni di euro sui giovani dopo averne già stanziati 650 milioni dal 2015. E soprattutto è scandaloso, ai loro occhi un po’ appannati, che lo faccia attraverso un patto sottoscritto da enti locali, parti sociali, università, terzo settore, ecc.

Cari consiglieri del Movimento 5 Stelle, umanamente capisco il vostro disagio, ma vi do un piccolo consiglio: tentare di rispondere a queste notizie con un’uscita del genere, non vi fa bene perché, oltre a palesare la vostra invidia, vi rendete -politicamente parlando- oltremodo ridicoli.»

Con immutata stima e amicizia.

Stefano Caliandro