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L’assessore alla legalità Massimo Mezzetti ha risposto che la Giunta “il 13 luglio scorso ha deciso di intervenire nel processo penale pendente avanti la Procura della Repubblica di Bologna in qualità di persona offesa, salvo costituirsi parte civile ad esito dell’udienza preliminare, conferendo incarico di rappresentanza e difesa all’avvocato Alessandro Gamberini”. Ciò ha consentito al legale “di ottenere l’autorizzazione ad avere copia degli atti relativi al procedimento, passaggio necessario- ha specificato l’assessore- al fine di poter verificare la legittimazione della Regione a costituirsi parte civile rispetto ai reati che saranno oggetto di rinvio a giudizio”.

Mezzetti ha poi detto che le somme eventualmente ottenute per il risarcimento dei danni provocati all’immagine e alla collettività regionale “andranno a rafforzare e incrementare tutte le azioni finora intraprese, ai sensi della L.r. 3/2011” contro le infiltrazioni della criminalità organizzata e la promozione della cultura della legalità; in particolare, “le attività degli Enti locali, delle scuole, delle università, delle associazioni e organizzazioni del volontariato per il recupero e il riutilizzo dei beni confiscati”.

“Pienamente soddisfatta” della risposta, Mori ha chiesto all’assessore di informare costantemente l’Assemblea sugli sviluppi della vicenda: “Il processo Aemilia, infatti, non potrà essere solo un fatto giudiziario, ma anche un’occasione per diffondere e rafforzare la cultura e la coscienza della legalità”.