La cimice asiatica è un piccolo insetto dall’aria distratta. Sembra non curarsi di noi e dei nostri ambienti ma è dura, coriacea, “maligna”.
Guai a schiacciarla perchè rilascia un odore molto sgradevole. Non esistono disinfestanti specifici. Nelle case si infiltra dappertutto e si moltiplica. Provoca danni rilevantissimi all’agricoltura. Attacca meli, peri, kiwi, ma anche peschi, ciliegi, albicocchi e piante da vivai.
Non vorremmo essere troppo cattivi con questo animaletto con il dorso che sembra un piccolo scudo, colore bruno marmorizzato, ma in effetti i danni ci sono e tanti.
Lo abbiamo giá scritto, a suo tempo, seguendo le decisioni della Regione per correre ai ripari.
In questi giorni l’ultima importante notizia. Contro la cimice asiatica l’Emilia-Romagna stanzia 3,6 milioni.
Sono infatti stati approvati due bandi pensati allo scopo. I danni alle coltivazioni –che possono arrivare fino al 40% dei raccolti nei terreni colpiti- si potranno ora contrastare molto meglio con i 2.641.804 euro stanziati per l’acquisto e la posa di reti anti-insetto e con un milione di euro che andrà a progetti indirizzati al contenimento e alla lotta alla diffusione del parassita. I termini per usufruire del primo bando si chiudono il 7 febbraio 2020 per le imprese e i coltivatori che devono, entro quella data, presentare le loro domande di finanziamento. A Maggio sarà approvata la graduatoria finale per i finanziamenti Ogni azienda potrà presentare una sola domanda con una spesa minima pari a 2.500 euro e fino a un massimo di 250mila euro.
La materia del secondo bando, che avrà scadenza il 30 marzo 2020, sono i piani di innovazione per il contenimento e la lotta alla diffusione della cimice. Saranno finanziati progetti per l”utilizzo di nuovi prodotti, servizi, pratiche e tecnologie, la loro sperimentazione e l’adattamento ai contesti geografici e ambientali. I progetti verranno presentati dai GOI, i “Gruppi operativi per l’innovazione”, che sono partnership tra aziende agricole e mondo della ricerca per individuare soluzioni concrete alle esigenze delle imprese.
Fin qui i ripari, ma la Regione punta anche sulla lotta biologica per contenere il fenomeno e fermare l’invasione. In Primavera arriveranno le prime immissioni del nemico delle cimici: la “vespa samurai”. Si è riunito in questi giorni il gruppo di lavoro sulla cimice per organizzare, nella primavera 2020, i lanci di queste vespe, “nostre protettrici”. Non combatteranno in mitici duelli fra insetti buoni e cattivi. Saranno utili per altre loro abitudini. L’insetto – nome scientifico Trissolcus japonicus – deposita le proprie uova in quelle della cimice e, quando le larve che diventeranno vespe si sviluppano, uccidono i loro adroni di casa. Usano le uova della cimice come una sorta di frigorifero pieno di cibo, in buona sostanza. Il metodo per nutrirsi può sembrarci crudele ma può venire a nostro vantaggio in modo decisivo. Speriamo bene.