Azioni concrete

Uno degli obiettivi che ci siamo dati in questi anni è stato la promozione di un’economia circolare: produzione e consumo sostenibili, riduzione di rifiuti, responsabilità diffusa lungo tutto il processo produttivo, green job ed ecomanagement, valorizzazione  della seconda vita dei materiali innovazione tecnologica. Ma non basta, sappiamo che la strada è lunga ed impervia ma intendiamo arrivare fino in fondo e questa sarà una delle priorità del prossimo mandato.

Riteniamo importanti anche le scelte di consumo degli enti pubblici: l’Emilia-Romagna, promotrice di una legge pionieristica nel settore già nel 2009, intende rilanciare questa sfida approfondendo sempre di più i temi organizzativi alla base delle scelte di consumo ed investendo su una formazione orientata dei nostri dipendenti.

Siamo tutti consapevoli di quanto la plastica stia invadendo il nostro mondo compromettendo interi ecosistemi ed entrando nella nostra catena alimentare umana attraverso pesci ed uccelli.

Questa sfida si affronta con le armi dei divieti, del riciclaggio e della riduzione del consumo: l’Emilia Romagna si è posta un traguardo ambizioso, ovvero il 2023 come anno di svolta rispetto alla presenza di plastica nei nostri mari.

Uno degli elementi che aggrava la situazione e la diffusione prima di tutto culturale della pratica dell’usa e getta: occorre investire fortemente nella riduzione del monouso come hanno fatto, ad esempio, molte città dell’Emilia-Romagna, rispetto alla sostituzione delle stoviglie utilizzate nelle mense scolastiche con materiali lavabili.

Il gruppo PD in regione ha approvato una risoluzione che si pone l’obiettivo di accompagnare la transizione ad esempio sostituendo piatti, bicchieri e posate con materiale riutilizzabile e in subordine la stoviglie usa e getta biodegradabili in sostituzione della plastica.

La regione intende arrivare all’eliminazione della pratica usa e getta nelle proprie sedi, nelle agenzie regionali, nelle società in house e nei servizi di ristorazione collettiva (ospedali, mense scolastiche, mense aziendali).

L’Emilia-Romagna ha già iniziato ad innervare i settori di intervento con la linfa vitale della sostenibilità ambientale a partire dalla rigenerazione delle città e dalla riqualificazione degli edifici verso il consumo di suolo zero.

Ma non è tutto, ci siamo orientati verso il potenziamento del servizio di trasporto pubblico investendo moltissimo sul trasporto su ferro (rinnovamento quasi totale del materiale rotabile, completamento, nel prossimo triennio, dell’elettrificazione delle linee)  e sulla mobilità elettrica e sostenibile pubblica e privata (attraverso, ad esempio, gli eco bonus), sostenendo l’uso dei mezzi pubblici ad esempio attraverso integrazione tariffaria.

Il Piano aria regionale (PAIR 2020), è stato un importante strumento con cui la Regione ha individuato azioni concrete per il risanamento della qualità dell’aria e per la riduzione dei livelli di inquinanti presenti sui territori regionali prevedendo di raggiungere, entro il 2020, importanti obiettivi di riduzione delle emissioni dei principali inquinanti rispetto al 2010.

Il dato della raccolta differenziata dei rifiuti che, nella nostra regione, ha raggiunto il 70% ci incoraggia rispetto all’impegno che i nostri cittadini vogliono mettere nel perseguimento degli obiettivi di sostenibilità degli nostri territori.

Un dato molto alto che, grazie all’arrivo della tariffazione puntuale, crescerà ancora di più. Grazie anche al lavoro dei nostri sindaci sui territori siamo sempre più convinti che un sistema in grado di premiare i meritevoli possa portarci ad abbattere ogni spreco garantendo allo stesso tempo risparmio per le famiglie e aumento del livello di salubrità dei nostri ambienti.

In Emilia-Romagna stiamo superando il sistema degli inceneritori, ponendoci l’obiettivo di recuperare e riutilizzare i materiali dell’industria e dell’agricoltura all’interno dei processi produttivi.

Un’altro importantissimo aspetto della questione riguarda l’approvvigionamento energetico e l’efficienza delle nostre strutture.

La Regione Emilia-Romagna ha costituito il Fondo multiscopo di finanza agevolata a compartecipazione privata, che per il settore energia intende sostenere gli interventi di green economy, volti a favorire i processi di efficientamento energetico nelle imprese e l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili al fine di aumentarne la competitività.

Il Fondo interviene concedendo finanziamenti a tasso agevolato  per il 70% formati dalle risorse pubbliche del Fondo e per il restante 30% da risorse messe a disposizione degli Istituti di credito convenzionati.

L’Emilia-Romagna, inoltre, ha messo a disposizione oltre 5 milioni di euro per il triennio 2019-21 per sostenere misure di risparmio energetico per gli edifici pubblici, fondi che si aggiungono a quelli già messi a disposizione per le Aziende sanitarie per il risparmio energetico delle strutture pubbliche regionali e per scuole, centri sportivi, case di riposo.

Un altro ambito di intervento da monitorare è sicuramente la difesa del suolo, sappiamo bene che la nostra regione si insedia su un territorio fragile nel quale, nel corso del tempo, si sono susseguiti svariati interventi che hanno consentito l’insediamento dell’uomo. Tuttavia permane l’esposizione naturale all’erosione costiera, a inondazioni marino-costiere e inondazioni fluviali: un rischio da minimizzare con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione.

La nostra regione ha molto investito per la manutenzione e la difesa del territorio partecipando ai programmi nazionali per le casse d’espansione, gli argini, le strade: sono oltre 21 i milioni che arrivano all’Emilia-Romagna per la messa in sicurezza del territorio. Ora si attende lo sblocco di ulteriori fondi dal governo nazionale, opere già cantierabili per 100 milioni.