Non finisce ancora la prigionia di Patrick Zaky il giovane egiziano studente e poi ricercatore nella nostra università di Bologna. Il Tribunale del Cairo ha prorogato di altri 45 giorni la misura della custodia cautelare in carcere nei suoi confronti.

Il ragazzo è in carcere preventivo da quasi 10 mesi per le accuse di sedizione e diffusione di notizie false. Ma le accuse che gli sono rivolte non sono mai state portate in Tribunale e lì dibattute. Ecco perché la decisione del Tribunale ha provocato la reazione del portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury, che ha definito la vicenda “un accanimento giudiziario del potere egiziano”. Amnesty chiede una nuova azione diplomatica da parte delle autorità italiane. Il 7 gennaio i copti celebreranno l’inizio del nuovo anno. Amnesty chiede Che Patrick, al più tardi quel giorno, sia scarcerato per poter trascorrere il Capodanno con la famiglia e i giorni del 2021 che seguiranno dove desidererà! Nella giornata di mercoledì, il governo italiano aveva manifestato all’ambasciatore egiziano a Roma la sua preoccupazione per gli arresti di Zaky e per il deteriorarsi dei diritti umani nel Paese. Bisogna insistere fino alla sua scarcerazione. E bisogna insistere anche con la mobilitazione del mondo dei diritti umani e dell’opinione pubblica. A Bologna molte sono state le iniziative, dall’Università, alle istituzioni, ai movimenti per la pace. Insistiamo.