La colomba, simbolo di pace e di riconciliazione è anche, da tanti anni, il dolce pasquale per le famiglie.
Diventato una tradizione, insidia al panettone il primato di dolce “industriale” più diffuso.
Ma non solo le grandi imprese dolciarie producono le colombe.
Si cimentano con tutta la loro arte anche pasticcerie artigianali di tutt’Italia.
Ebbene, a giudizio della terza edizione di “Divina Colomba”, un concorso organizzato da Goloasi.it (portale delle pasticcerie e delle gelaterie), le più buone sono di Faenza (Ravenna) e di Molfetta (Bari).
 
“Miglior Colomba Tradizionale” è quella di Sebastiano Caridi, della omonima Pasticceria di Faenza, e “Miglior colomba creativa” è risultata quella di Salvatore Verdesca di Molfetta.
A differenza di quella indigesta di Totò, rifilata a Fabrizi in un gustoso filmetto, la “colomba Cocozza”, tutte le concorrenti erano non solo belle ma anche buone, fatte solo con lievito madre e canditi, senza anidride solforosa, prive di conservanti, emulsionanti, mono e di gliceridi, e coloranti e aromi artificiali.
Puglia ed Emilia-Romagna, le “mie” regioni, come potrei non esserne contento?