EMOZIONE PER LA PROPOSTA DELLA FONDAZIONE GORBACHEV.
La candidatura dei medici e degli infermieri italiani al Nobel per la pace è stata avanzata dalla Fondazione Gorbachev e sottoscritta da Lisa Clark, che vive in Toscana, che già ha avuto il Nobel per la Pace nel 2017 per il suo impegno per il disarmo atomico. Lisa Clark, americana, ha prestato attività di assistenza volontaria durante l’epidemia.
Il personale sanitario italiano – si legge nella motivazione della Fondazione Gorbachev – è stato il primo nel mondo occidentale a dover affrontare una gravissima emergenza sanitaria, nella quale ha ricorso ai possibili rimedi di medicina di guerra combattendo in trincea per salvare vite e spesso perdendo la loro”.
L’attenzione per chi ogni giorno è in prima linea deve essere quotidiana, non si risolve con un premio. Tuttavia la candidatura ci emoziona, ci fa ricordare cosa e successo e soprattutto cosa sta accadendo ora.
L’afflusso negli ospedali è diuturno e la fatica degli operatori sanitari non cessa un solo momento. Anche fra i medici di famiglia abbiamo avuto esempi straordinari di dedizione e purtroppo molti, molti morti.
Ci sono, leggiamo, più di trecento realtà e figure che sono state candidate. In ogni caso siamo grati a chi ha avanzato la proposta e la sosteniamo con tutto il cuore e l’impegno. Bisognerà presto tornare a parlarne e promuovere iniziative. E’ importante, senza dubbio.