«Con quali criteri sono state assegnate le licenze per operare all’interno dei nostri ospedali alle aziende di pompe funebri e quali controlli sono stati fatti nel corso degli anni per verificare la correttezza del loro operato?»
Parte da queste due domande l’interrogazione che il capogruppo presso l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna Stefano Caliandro ha presentato a nome di tutti i consiglieri Pd all’assessore alla Sanità Sergio Venturi.

«Già nel 2004 la nostra Regione ha approvato una legge che vieta l’intermediazione commerciale nell’attività funebre – sottolinea Caliandro – e dall’anno scorso ha stabilito l’obbligo della vestizione del defunto da parte delle imprese abilitate. Mi chiedo in tutta sincerità cosa possiamo fare di più in base alle nostre competenze in materia».

Per scongiurare il ripetersi di episodi di sciacallaggio come quelli portati a galla dall’inchiesta “mondo sepolto”, Caliandro chiede quindi alla Giunta regionale di studiare strumenti amministrativi per garantire il turnover del personale addetto alle camere mortuarie e ribadisce che un simile sistema «ha attecchito e si è sviluppato perché chi era preposto ai controlli sull’operato delle aziende incaricate non l’ha fatto in maniera puntuale».

«Inoltre – conclude Caliandro – in queste ore sarà approvata una mia risoluzione, sottoscritta anche dagli altri colleghi del gruppo Pd, con la quale si chiede alla giunta di sollecitare il governo nazionale ad alzare il tetto delle spese funerarie detraibili, l’adozione di misure di contrasto all’elusione e all’evasione fiscale, nonché l’impegno affinché la Regione si costituisca parte civile nel processo contro i responsabili di questo odioso e ignobile racket».