Premesso che
Suscitano orrore e profondo sdegno le immagini riprese dalle forze dell’ordine nella casa famiglia “Il Fornello” di San Benedetto Val di Sambro, che mostrano con quanta sistematica crudeltà gli operatori a cui era affidato il benessere e la tranquillità degli anziani ospiti si accanissero invece su questi con inaudite sevizie fisiche e psicologiche.
Non si tratta, purtroppo, di un caso isolato, il che dimostra che la normativa su cui poggiano oggi le autorizzazioni ed i controlli su tali strutture si rivela insufficiente a garantire la qualità e la professionalità dell’offerta.
Rilevato che
La Regione Emilia-Romagna ha avviato negli ultimi anni una serie di iniziative che, a legislazione vigente, consentissero da un lato di meglio vigilare sulle strutture e sui loro operatori e, dall’altro, di prevenire derive di questo tipo attraverso corsi di formazione specifici e di contrasto al burn out.
In particolare, con DGR 664 del 2017 sono state aggiornate le disposizioni sulla vigilanza delle strutture, esplicitando i compiti di Comuni, ASL e Regione; si sono inoltre invitati i Comuni a predisporre, in collaborazione con le ASL, un Piano di controllo sulle piccole strutture e sono predisposti Indirizzi regionali a cui devono ispirarsi i regolamenti locali.
Si interroga la Giunta
Per sapere quali siano le cause dell’inefficacia degli strumenti oggi esistenti e cosa si intenda fare, di concerto col livello statale, per scongiurare il ripetersi di episodi simili ed avere la certezza dell’onorabilità e della serietà di chi opera a contatto con persone indifese e vulnerabili.