L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

venerdì 24 maggio è stata dichiarata fallita dal tribunale di Milano la Shernon Holding, società che da agosto 2018 ha comprato il marchio imolese Mercatone Uno precedentemente in gestione commissariale;

il fallimento di Shernon Holding, resosi necessario per non allargare ulteriormente il buco finanziario, ha messo in pericolo più di 1800 lavoratori in tutta Italia, di cui 450 nella sola Emilia-Romagna, ed ha aperto una fase complessa nella quale occorre trovare urgentemente uno strumento per dare garanzia del reddito ai lavoratori e soluzioni che diano prospettive al Mercatone Uno, in modo da salvaguardare i livelli occupazionali, le aziende fornitrici e i clienti che hanno già pagato gli ordini;

la Regione Emilia-Romagna si è attivata immediatamente con tavoli e incontri con le parti sociali e i Comuni per trovare la strada per garantire tutele ai lavoratori, incontrando il 3 giugno gli istituti bancari e gli 11 Comuni che ospitano sedi dell’azienda mentre il 5 giugno sono stati svolti ulteriori incontri con le amministrazioni comunali e le organizzazioni sindacali, nonché con le associazioni dei consumatori;

la Regione ha chiesto la sospensione del pagamento dei mutui per i lavoratori del Mercatone Uno agli istituti di credito aventi sede in Emilia-Romagna. Le stesse banche, firmatarie del Protocollo di anticipazione della cassa integrazione, si sono impegnate a coinvolgere l’Abi (Associazione bancaria italiana) regionale per studiare l’applicazione di un protocollo specifico, in attesa della definizione di norme nazionali sullo specifico tema. Un noto istituto di credito ha già operato per la sospensione dei mutui, in relazione all’intero territorio nazionale;

l’assessore alle Attività produttive Palma Costi ha informato i rappresentanti degli istituti di credito, delle amministrazioni locali e delle associazioni dei consumatori, della richiesta presentata dalla Regione stessa e dalle organizzazioni sindacali al Governo (presenti al tavolo ministeriale del 27 maggio scorso), affinché l’amministrazione straordinaria Mercatone Uno riprenda quanto prima in carico i lavoratori attualmente ancora dipendenti della Shernon;

si è quindi in attesa dell’effettivo sblocco delle procedure di retrocessione appena descritte al fine di avviare in tempi celeri, previo accordi con le amministrazioni competenti, l’utilizzo degli ammortizzatori sociali previsti dalla normativa vigente e assolutamente necessari in questa drammatica situazione. In tal modo, lo stesso Protocollo regionale per l’anticipazione bancaria potrebbe essere facilmente applicato al fine di ridurre i tempi di attesa degli emolumenti connessi alla cassa integrazione a favore dei lavoratori;

allo stato attuale il MISE ha quindi in carico la presentazione del programma di liquidazione dell’azienda, come richiesto dal Tribunale di Bologna. Si tratta di un tassello fondamentale per poi deliberare ufficialmente quale procedura seguire al fine dell’avvio di ammortizzatori sociali in soccorso a lavoratori che hanno perso al momento, lavoro e stipendio e senza certezze in merito a tutele future;

è inoltre fondamentale ricordare la condizione non meno grave dei soggetti fornitori della Mercatone Uno-Shernon, i quali riunitisi in associazione nazionale, contano in circa 500 unità, collegate ad un indotto di 10.000 persone fra imprenditori, fornitori e loro famiglie; i soggetti fornitori, secondo le dichiarazioni della suddetta associazione, vantano una somma di crediti non riscossi per centinaia milioni di euro; è bene sottolineare che anche l’associazione fornitori ha invocato in più occasioni l’avvio della procedura prima descritta di retrocessione del compendio aziendale alla gestione Mercatone Uno; e anche la modifica della norma per l’accesso al fondo Serenella, usato oggi esclusivamente dalle imprese vittime di mancati pagamenti ad opera di clienti per cause dolose.

 

Dato atto che

per l’azione a tutela dei fornitori, è stato presentato un emendamento dei relatori al DL Crescita, all’esame del Parlamento, ampliando i benefici del Fondo per le vittime di mancati pagamenti anche ai fornitori di Mercatone Uno – qualora l’azienda venisse imputata in un procedimento penale per bancarotta fraudolenta – così come era stato indicato nel corso del tavolo tecnico sulla vertenza dello scorso 30 maggio; tale misura estende la platea dei potenziali beneficiari del Fondo attraverso l’ampliamento delle fattispecie di reato ammesse e con l’inclusione dei professionisti, accelerando inoltre le procedure di concessione ed erogazione dell’incentivo spettante.

Considerato che

il riavvio dell’amministrazione straordinaria è ad oggi l’unico modo attraverso il quale sia possibile, al contempo, salvaguardare il reddito dei lavoratori attivando ammortizzatori sociali e riprendere le attività commerciali;

è necessario che il Governo, come peraltro si era impegnato a fare nel corso del tavolo nazionale Mercatone Uno, si impegni per procedere celermente per riattivare l’amministrazione straordinaria;

il ritorno all’amministrazione straordinaria consentirebbe anche di aprire un bando per la ricerca di nuovi investitori e ridarebbe prospettiva al Mercatone e ai lavoratori, tutelando i clienti e i fornitori.

Tutto ciò premesso

esprime

grande preoccupazione per i lavoratori coinvolti, per tutte le aziende fornitrici esposte e per i clienti che avevano già pagato gli ordinativi e che ora rischiano danni enormi.

Impegna la Giunta

–          a tenere aperti i tavoli di confronto con sindacati, istituzioni, fornitori;

–          a proseguire la sua sollecitazione assieme alle OO.SS. nei confronti del Governo affinché intervenga immediatamente per tutelare i lavoratori mediante l’attivazione degli ammortizzatori sociali e per aprire spiragli che consentano la riapertura dei punti vendita del Mercatone;

–          a chiedere al Governo di accelerare le procedure con INPS per liquidare il TFR degli oltre 1800 lavoratori di Mercatone Uno, almeno della parte precedente all’ultima gestione della Shernon Holding, in modo da dare un primo urgente sostegno ai lavoratori e alle loro famiglie;

–          a verificare tutto quanto possibile a garanzia delle aziende fornitrici e dei clienti coinvolti.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana dell’11 giugno 2019