I sottoscritti Consiglieri

Premesso che

  • Con l’operazione “Mondo sepolto” i carabinieri di Bologna hanno smantellato due cartelli di imprese di pompe funebri, che controllavano le camere mortuarie dei due principali ospedali in città, dell’ospedale Maggiore e del policlinico Sant’Orsola, riuscendo ad avere il monopolio nell’aggiudicazione dei servizi funebri;
  • Le indagini hanno consentito di disarticolare una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e riciclaggio. I due cartelli, come accertato dagli investigatori, si spartivano i servizi nelle camere mortuarie dell’Ospedale Maggiore e del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi, ottenendo di fatto il monopolio nel settore. Un giro d’affari milionario sui servizi funerari.

Evidenziato che

  • Gli addetti alle camere mortuarie agganciavano i familiari dei defunti, mettendoli in contatto con i referenti delle varie agenzie di servizi, proponendo quelle più economiche o efficienti. Questi poi fornivano dettagli e indirizzavano i clienti verso gli uffici per le pratiche. Al vertice invece c’erano i rappresentanti di due consorzi, che dividevano i compiti e ridistribuivano le somme guadagnate.
  • Le indagini hanno documentato anche sistematiche condotte di riciclaggio promosse e coordinate dagli indagati di vertice, con il reinvestimento del rilevante `nero´ aziendale, realizzato con mancata fatturazione di parte dei servizi funerari e gestito attraverso specifiche contabilità parallele da parte di altre persone, incaricate della specifica mansione.

Considerato che

  • È stata, tra l’altro, ripetutamente violata la norma regionale che sin dal 2004 vieta espressamente l’intermediazione commerciale illecita nelle camere mortuarie (dove quindi non avrebbero potuto stazionare impiegati di imprese pubbliche, mentre le indagini hanno appurato che era invece fisica e reiterata la presenza di questi intermediari, dipendenti delle imprese funebri, che riuscivano ad ottenere in modo surrettizio gli incarichi per i funerali), come pure la disposizione regionale del 2018 che stabilisce che siano direttamente le imprese funebri ad occuparsi della vestizione delle salme, in modo da evitare che gli operatori delle camere mortuarie possano intervenire sui familiari;

Considerato altresì che

  • Il business dei funerali raggiunge in Italia quota 3,5 miliardi di euro annui e vede attive nel nostro paese più di 5 mila imprese funebri;
  • Ausl e Ospedale S.Orsola di Bologna hanno ammesso che i sistemi pensati ed attuati per correttezza e trasparenza dei rapporti tra le famiglie, gli operatori sanitari e i rappresentanti delle imprese di onoranze funebri non hanno funzionato e che l’azione preventiva si è dimostrata del tutto insufficiente a fronte di un’azione criminale particolarmente articolata e strutturata da parte delle imprese di onoranze funebri coinvolte;

Tutto ciò premesso e considerato

Interroga la Giunta per sapere

Come intenda attivarsi alla luce delle normative in essere per contrastare situazioni analoghe a quelle verificate dagli inquirenti, dotandosi se necessario anche di ulteriori strumenti amministrativi e legislativi che possano favorire il turn over del personale delle camere mortuarie e l’effettivo controllo in loco sulle modalità di organizzazione del servizio.