Per l’Italia 209 miliardi. Cade il veto dei paesi contrari

“Ce l’abbiamo fatta, l’Europa è forte e unita” – ha detto il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel.
Sono d’accordo con lui.
Dopo un durissimo confronto durato giorni e notti, si è arrivati a una decisione storica, epocale, che cambia profondamente la politica economica dell’Unione.
Si rendono disponibili 750 miliardi di euro, l’Italia sarà il paese più sostenuto, avendo sopportato per prima l’incubo del Covid-19.
L’accordo per il Recovery Fund è il primo a prevedere risorse che saranno ricavate emettendo titoli comuni basati sul bilancio comunitario.
Vengono finalmente acquisite sia la necessità di una politica di redistribuzione economica e sociale sia di una potestà fiscale dell’Europa. E’ quello che per decenni hanno impedito i sostenitori di una Unione ferma solo alla moneta.
L’Italia esce molto bene, rappresentata dal Presidente Giuseppe Conte, con il Ministro Enzo Amendola.
Certamente bisogna avere la consapevolezza che queste ingenti risorse non potranno andare sprecate in spese clientelari e nemmeno di pura copertura del disagio sociale.
Sono euro che dovranno tradursi in investimenti produttivi. L’ esempio emiliano.romagnolo dell’ ottimo impiego dei fondi europei potrebbe senz’ altro essere citato e preso a riferimento.
Per il nostro paese è un’occasione unica che non può essere perduta.
Le riforme e i piani d’ investimento andranno presentati in Europa ma già ora sappiamo che l’ottica europea sarà opposta a quella che ha portato alla drammatica riduzione dell’economia di alcuni paesi.
Resistere alla crisi, agire insieme, vincere come Europa: questi gli obiettivi che sono usciti da Bruxelles. I nostri obiettivi.
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