Una lista di trucidati scelti fra gli ebrei, i perseguitati, gli emarginati, i differenti.
Si ricorda oggi una pagina tragica della storia del nostro paese. A Roma il 24 marzo del 1944 l’esercitò della Germania nazista rastrellò e poi uccise, per rappresaglia, 335 persone, dieci italiani per ogni soldato tedesco.
Il massacro avvenne a Roma, alle Fosse Ardeatine. E’ uno dei più atroci simboli della ferocia dell’occupazione nazista.
La giornata di oggi, impone una riflessione sull’importanza della libertà e della salvaguardia della nostra democrazia.
Questi valori devono essere preservati come un bene inestimabile e mai dati per scontati, soprattutto in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo”. Condivido queste parole pronunciate dalla presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello.
Le vittime vennero portate alle Fosse Ardeatine e lì uccise con un colpo di pistola alla nuca.
Il luogo, il numero e i nomi delle vittime, poterono essere identificate solo dopo la fine della guerra. Le vittime erano degli innocenti, prescelti fra ebrei ed altre minoranze, uno era un pentecostale, a cui vennero aggiunti dei semplici detenuti.
I contemporanei delle vittime a poco a poco ci hanno lasciato quasi tutti ma ancora oggi il ricordo dell’eccidio suscita orrore. Bisogna coltivarne la memoria e come a Marzabotto farne occasione di fratellanza fra i popoli e di ripudio del nazismo e del fascismo suo complice. Ha fatto molto bene questa mattina il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a recarsi al Mausoleo delle Fosse Ardeatine. La visita alla lapide fu il suo primo atto dopo l’elezione al Quirinale nel 2015, in veste privata. Ogni anno è tornato alle Fosse con l’unica eccezione dello scorso anno, quando le regole per la pandemia, non resero possibile un atto in presenza. Quest’anno ha potuto esserci ma senza altre persone.
Ma il Presidente non era solo Idealmente, come ha scritto Enrico Letta, eravamo tutti con lui. Tutti coloro che vogliono mettere al primo posto i valori della vita e della libertà.