3 azioni concrete
Ritengo utile ricordare 3 misure specifiche che, tra le tante approvate in questi anni, l’Emilia Romagna ha messo in campo per potenziare il nostro sistema di welfare, andando incontro alle esigenze dei nostri cittadini.
La Regione ha deciso di investire fortemente nella riduzione del costo del sistema 0-3 a carico delle famiglie mettendo in campo un provvedimento rivoluzionario che abbatte o azzera le rette di iscrizione ai nidi e a tutti i servizi integrativi per la prima infanzia, pubblici e privati convenzionati con i Comuni, per i bimbi da 0 a 3 anni: una riduzione rivolta a nuclei familiari con un isee massimo di 26 mila euro che comporterà un risparmio medio di circa 1.000 euro l’anno per ogni bambino iscritto, cifra che cresce nel caso di un bambino con disabilità o residente in un Comune montano.
Difendere l’accesso al Nido vuol dire non costringere le donne a scegliere fra lavoro e cura della prima infanzia ed iniziare a concepire questo servizio come potenzialmente universalistico.
Il costo della casa principale, sempre più spesso, si trova in un rapporto di seria criticità (superiore ad un terzo) rispetto al reddito percepito da chi deve sostenerlo, per questo la Regione ha promosso uno stanziamento straordinario per la riduzione dei costi degli affitti, una spesa incomprimibile che incide pesantemente sulle spalle delle famiglie.
Abbiamo quindi messo in campo iniziative importanti tra le quali lo sblocco dei fondi non erogati destinati alla morosità incolpevole, fino ad ora fermi nelle casse comunali, i quali invece saranno ridestanti al fondo affitti.
La Regione ha promosso altresì forme innovative di accesso alla proprietà della prima casa, anche attraverso patti di futura vendita o alla locazione/assegnazione in godimento permanente, incentivando interventi sperimentali (cohousing, condomini solidali, ecc) e di recupero e di sostituzione edilizia volti a migliorare la qualità urbana ed architettonica, nonché l’efficienza sismica ed energetica del patrimonio edilizio.
A questi si aggiungono numerosi interventi destinati ai giovani, alle giovani coppie, alla manutenzione del patrimonio pubblico, all’eliminazione delle barriere architettoniche nell’edilizia pubblica e privata.
Parallelamente a questi interventi, ritengo importante citare il sostegno alla residenzialità autonoma delle persone con disabilità contenuto nel “Dopo di noi”: un percorso di emancipazione dal nucleo familiare, agevolato attraverso il supporto all’assistenza domiciliare e l’investimento sul miglioramento delle capacità di gestione della vita quotidiana.