CANDIDATURA ALL’UNESCO DELL’ARTE BOLOGNESE.
Non è solo una tecnica, è un’arte, come ha detto la grande cuoca Lucia Antonelli. Appannaggio da sempre delle donne, nelle scuole di gastronomia e culinaria di Bologna si vedono però, e non da oggi anche maschi. Ora il Governo, nella persona di Lucia Borgonzoni e le istituzioni del nostro territorio, come la Regione, con il Presidente Stefano Bonaccini, e la Città metropolitana di Bologna, con il Sindaco Virginio Merola, sono d’accordo per rilanciare la candidatura dell’artigianato della sfoglia di Bologna al riconoscimento dell’UNESCO, l’agenzia prestigiosa delle Nazioni Unite per la cultura. Merola ha dichiarato che incaricherà Franco Grillini, il notissimo alfiere dei diritti dei Gay, di seguire l’iter della candidatura. Grillini quando era parlamentare si occupò delle sfogline e avanzò la proposta di un riconoscimento a questa storica professione. Chef e organizzazioni di categoria sono d’accordo ma chiedono due cose, solo all’apparenza opposte. Che sia rispettata con la massima cura la tradizione e che resti libera la creatività di cambiare prodotti ed utilizzi della sfoglia. Probabilmente si chiarirà nel percorso che qui non si tratta di apporre un marchio di qualità a un prodotto ma di un riconoscimento del valore generale storico e attuale di un’arte manuale tramandata nei secoli.
Anche noi siamo d’accordo e siamo contenti di questa iniziativa. E’ molto bella ma, diciamo la verità, oggi ci permette anche di parlar d’altro, di fronte all’angoscia quotidiana delle notizie dalla pandemia.