UE: OCCORRE UNIRSI E REAGIRE INSIEME.

Europa: si parla molto di te. Il problema è che se ne parla male. Quello che l’opinione pubblica percepisce è che non si comprende la necessità di unirsi e reagire insieme.
L’emergenza sanitaria farà esplodere una gravissima difficoltà in campo economico e sociale. E’ una sfida storica per l’intera Europa. Bisogna evitare tragici errori. In Ue la discussione non è adeguata, a dirla con prudenza. Il progetto europeo rischia di tramontare se questa crisi diventa un fattore di aumento delle differenze.
In questo momento in Europa si gioca una partita storica.
Quello che si vede è che una disponibilità a sostegni mirati, da parte della Banca Centrale Europea e della stessa Unione c’è. Ci sono stati stanziamenti per tamponare le esigenze più immediate.
Ma non si vede la volontà di fare un passo avanti, dall’Europa della moneta a quella che non solo garantisce solidarietà ai suoi membri ma tutta insieme progetta lo sviluppo futuro.
Dopo la crisi del Coronavirus è difficile immaginare che tutto torni semplicemente come prima. Ci ha invitato a farlo il Presidente Romano Prodi. Allarghiamo lo sguardo.
C’è già chi parla di declino dell’Occidente e delle democrazie, tutte. Certamente il paese più importante, gli USA, con Trump non esercitano più una leadership di indirizzo. Se l’unica preoccupazione è “essere primi” da soli, immediatamente non si è più al comando e altri prendono il tuo posto.
La Cina è ferita ma ha resistito. Si ha troppa paura della presenza cinese ma certo deve essere l’Europa unita a confrontarsi con la Cina, in amicizia e in parità. E la Russia sembra puntare tutto su un modello di potenza prevalentemente militare e come Trump, del resto, Putin non nasconde in alcun modo la sua avversione all’Unione Europea.
Per i singoli paesi è praticamente impossibile.
In sostanza, questa emergenza che colpisce tutti non è solo
una classica crisi economica che mette in difficoltà alcuni Paesi meno virtuosi di altri.
Dietro l’angolo ci sono incognite che riguardano il potere stesso, l’assetto del mondo.

Ecco perché è necessario rispondere con una reazione forte e unitaria, che utilizzi strumenti straordinari.
L’Italia ed altri paesi hanno proposto uno strumento di debito europeo garantito comunemente. Attenzione: nessuno chiede all’Europa di farsi carico dei debiti sovrani. Bisogna finalizzare la raccolta di risorse ad una missione: la ripresa e il reinvestimento. La reazione unitaria ci permetterà di presentarci credibili ai mercati mondiali, di competere.
L’Alleanza dei Socialisti e dei Democratici del Parlamento Europeo, di cui il PD fa parte, ha proposto una sua linea, con un documento in 25 punti. Ne ha parlato il Prof. Emanuele Felice, che è il responsabile economico del PD. L’ambizione del PSE è alta.
Si propone un salto di livello all’Europa, la piena integrazione, una “gamba fiscale” che si affianchi a quella monetaria.
Facciamo l’Europa per davvero, insomma. O l’Europa non ci sarà più. E noi non saremmo più sovrani, come pensa qualcuno, ma “nave senza nocchiere, in gran tempesta”, in balia di ogni onda, semplicemente arresi.