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Oggi ho avuto il piacere e l’onore di partecipare ad una bella giornata, di alto valore politico e culturale.

L’occasione è stata l’arrivo a Bologna del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a cui questa mattina nell’Aula Magna Santa Lucia è stato consegnato il “Sigillum Magnum”, onoreficenza accademica conferita per volontà del Magnifico Rettore a personalità che si sono distinte nel mondo della cultura e della politica (tra gli altri in passato è stato ricevuto da Shimon Peres, Jacques Delors, Giovanni Paolo II, Tonino Guerra…).

Una mattinata dedicata in particolare a “Giovani e ricerca” apertasi con la relazione del Rettore Francesco Ubertini incentrata sulla necessità di un maggiore investimento da parte dello Stato nel settore universitario, in particolare per ciò che attiene la semplificazione di un sistema che pone vincoli e ostacoli ai giovani che intendono costruirsi una carriera da ricercatori, al fine anche di portare i nostri standard universitari a livello dei principali paesi europei.

Non a caso argomento ricorrente tra gli interventi a cui abbiamo assistito è stato il riferimento alla Magna Charta Universitatum  del 1988, redatta su proposta dell’Università di Bologna e sottoscritta dai rettori di 500 università europee. Qui troviamo i diritti e i principi irrinunciabili di libertà, conoscenza, ricerca e insegnamento che devono essere propri di una istituzione universitaria europea in relazione ai mutamenti e alle evoluzioni sociali.

Colpisce a distanza di anni la lungimiranza con cui le istituzioni della politica e del sapere a partire dalla grande vitalità dell’ALMA MATER avevano saputo anticipare quella che rimane una sfida dell’oggi, di una semplificazione volta all’innalzamento qualitativo delle nostre prestazioni educative, in una sempre maggiore sinergia comunitaria, favorendo in particolare le giovani generazioni, tutelandone i percorsi e le opportunità di crescita.

Anche per questo il Prof. Bertolucci docente straordinario di fisica e astronomia, ha tenuto a citare uno dei passaggi più significativi del discorso di fine anno del Presidente della Repubblica, che ha ricordato i momenti dolorosi dell’assassinio di Giulio Regeni mentre svolgeva al Cairo la sua attività di ricercatore e la morte in Spagna delle ragazze “Erasmus”.

Un filo conduttore di un progetto che tiene insieme diritti, innovazione e Europa contro l’arretramento culturale su cui Mattarella si è soffermato nelle sue conclusioni rappresentato dal ritorno dei nazionalismi che mettono a rischio quel diritto comune scolpito nella Magna Charta.

Lo stesso filo che ha attraversato la discussione del pomeriggio al convegno su Giuseppe Dossetti a vent’anni dalla sua scomparsa e il richiamo dell’Arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi a lavorare alacremente per una maggiore integrazione, politiche di accoglienza, farsi costruttori di ponti per vincere “una sfida intelligente che guarda al futuro”.

Un po’ l’esempio che Dossetti ci ha lasciato in dote, dopo una vita dedicata a costruire dialogo e rivoluzionare concetti precostituiti, dalla lotta partigiana allo spirito repubblicano che ne fecero uno dei più importanti protagonisti dell’Assemblea Costituente alla partecipazione ai lavori del Concilio Vaticano II dove seppe apportare un contributo incisivo e determinante portando la Chiesa ad aprirsi sia dal punto di vista del suo funzionamento interno che di un più avanzato sistema valoriale.

Alla fine di una giornata così intensa ci si sente arricchiti e orgogliosi.

L’orgoglio di essere stato studente di una grande Università che ancora oggi sa accogliere ragazze e ragazzi da tutto il Paese offrendo loro l’opportunità di concretizzare le proprie aspirazioni e che con loro si è messa in gioco crescendo e cambiando insieme a una Città unica per offerta e culturale e capacità di stimolare la creatività.

L’orgoglio di vedere rilanciate da qui le parole chiave con cui aprire le porte ad una idea diversa di sviluppo che coinvolge mondi e generazioni, umanità e scienza e che rilancia sull’innovazione puntando sulla ricerca. Tutto questo senza dimenticare mai la nostra grande storia.

 

Bologna 12/01/2017