diagnosi e cura
Cosa si aspetta un cittadino da un sistema sanitario efficiente, se non la capacità di ricevere una diagnosi ed una cura ed essere affiancato in questo percorso? Uno dei grandi equivoci dei nostri tempi risiede nell’aver scambiato l’efficienza del sistema prestazionale, con l’efficienza dell’intervento medico per eccellenza, ovvero diagnosi e cura.
Siamo così sicuri che ottenere, in se e per se, una prestazione nei tempi brevissimi, ai quali siamo ormai abituati grazie all’integrazione con i privati, risponda alle reali esigenze dell’utenza?
Non è forse vero, invece, che più che ricevere una semplice prestazione, ciascuno di noi avrebbe maggiore beneficio ad essere seguito, dall’inizio alla fine, da un unico medico che segua tutto il percorso, dalla presa in carico della persona, fino alla sua cura? E se fosse proprio tutto questo percorso, nel suo complesso (presa in carico, diangnosi e cura), ad essere assoggettato ad una tempistica massima, non sarebbe forse questo un cambio di paradigma atteso e risolutivo del problema, tra gli altri, dell’eccessiva parcellizzazione del servizio?
Credo che a questi interrogativi sia necessario dare una risposta definitiva nel corso del prossimo mandato: ripartiamo dalle esigenze dei cittadini e riformuliamo l’impianto del sistema, anche rispetto all’integrazione con il privato, per riportare l’Emilia Romagna in una posizione di avanguardia rispetto al resto dell’Europa, ricollocandola pienamente in una prospettiva in cui il pubblico ed il privato si integrano sotto una regia pubblica che metta al centro il cittadino ed il suo diritto a ricevere una diagnosi ed una cura in tempi brevi e certi.