Intorno a noi

Occorre guardare con attenzione a ciò che accade anche nel mondo delle strutture socio sanitarie accreditate: avere una persona cara in condizioni di non autosufficienza pone ciascuno di noi dinnanzi ad una sfida difficilissima da sostenere in solitudine. Il nostro sistema di accreditamento rischiava di andare in crisi dinnanzi all’aumento del costo del lavoro dovuto al rinnovo del contratto, un passaggio necessario per garantire agli operatori un equo compenso: la Regione è intervenuta tempestivamente approvando la rivalutazione tariffaria attraverso una manovra da milioni di euro interamente coperta dal Fondo regionale per la non autosufficienza, superiore, da solo, agli stanziamenti nazionali in materia.

Il livello prestazione offerto ai nostri anziani dipende anche dal rispetto delle regole e dei diritti dei lavoratori: una struttura che funziona bene è prima di tutto una struttura in cui gli operatori svolgono il proprio lavoro con passione e soddisfazione. Questi due aspetti sono collegati e sarebbe imperdonabile trascurali.

Uno degli interventi che ritengo prioritari del mandato che ci lasciamo alle spalle riguarda l’eliminazione delle barriere architettoniche: intervenendo sulle abitazioni di chi ha una disabilità o una difficoltà motoria significa non soltanto garantire a queste persone la possibilità di vivere autonomamente, ma anche assicurare loro una vita sociale e scongiurare l’isolamento che, nella popolazione anziana, sappiamo essere una deriva sempre più diffusa.

Per questi motivi abbiamo effettuato plurimi stanziamenti destinati allo scopo, un impegno economico tale da consentirci, anche insieme al fondo nazionale, di realizzare quasi 7000 interventi dal 2015 al 2019. Un risultato di cui siamo orgogliosi anche se consapevoli di avere un lungo percorso davanti per risolvere compiutamente il tema delle barriere architettoniche nel nostro paese e nella nostra regione.

Negli ultimi anni, in Italia e quindi anche nel nostro territorio, è esploso il mercato del gioco d’azzardo, un mondo composto da un’offerta molto varia (scommesse, bingo, video lottery ecc.) che, espandendosi, ha provocato un aumento molto preoccupante della dipendenza dal gioco patologico.

Molte regioni italiane sono intervenute in materia attraverso l’introduzione di normative finalizzate al contenimento dei danni. La Regione Emilia Romagna, tra tutte, ha voluto mettere in campo azioni inequivocabili di contrasto alle ludopatie e lo ha fatto attraverso una pluralità di azioni: destinando, dal Fondo per il gioco d’azzardo patologico, ingenti risorse per attività e progetti di prevenzione, di cura e di assistenza alle persone affette da ludopatia; raddoppiando i fondi per premiare gli esercenti “virtuosi” e responsabili che decidono di dire no alle slot; introducendo lo strumento della mappatura dei luoghi sensibili da parte dei comuni e la delocalizzazione delle attività.