ZAKI LIBERO. SANREMO FA PROPRIO L’APPELLO DI TANTI.
 
“Rischia una condanna a 45 anni di carcere: da cittadini e uomini civili non possiamo che augurarci che Patrick torni libero il più presto possibile e possa riprendere a studiare nella sua Bologna”. Forza Patrick”, queste le parole di Amadeus, che ha ricordato la gravissima vicenda del ricercatore ventinovenne, studente in un Master dell’Università di Bologna, in carcere da mesi e mesi. L’appello è arrivato dal palco dell’Ariston di Sanremo.
 
Lo aveva chiesto con forza Amnesty, denunciando come con l’ulteriore carcerazione per altri 45 giorni appena decisa dal Tribunale egiziano il giovane arriverebbe a scontare due anni di carcere senza alcuna colpa. Patrick George Zaki, il cui nome egiziano è George Michael Zaki Suleman, è detenuto nella prigione di Tora con l’accusa di propaganda sovversiva per alcuni post su Facebook che ha sempre sostenuto di non aver mai scritto.
 
Per Zaki la mobilitazione in Italia è sempre forte ed è importante che non venga meno, al suo fianco e a sostegno della sua famiglia che vive un dramma infinito.
Mentre l’Università di Palermo lo ha insignito del titolo di “benemerito”, unendo la battaglia per Zaki a quella per avere verità sull’assassinio di Giulio Regeni, a più di 5 anni dalla morte, da Bologna e dall’Emilia-Romagna si moltiplicano le iniziative.
Da qui è partita anche la richiesta di cittadinanza rivolta al Presidente Mattarella, con una adesione che oltre alle istituzioni, ha coinvolto il mondo della scuola e società civile, ed alla quale si sono uniti oltre 150 magistrati dell’Emilia-Romagna.