13 luglio. Il compleanno dei carabinieri. Grazie ed auguri.

Siamo nel 1814. Napoleone è all’ Elba. Torna in Piemonte ed in Savoia un Re. Si chiama Vittorio Emanuele I. Ha passato alcuni anni in Sardegna e da allora il suo regno si intitola all’ isola.
Il 13 luglio quel Re firmò l’ istituzione del nuovo Corpo dei Carabinieri Reali, militari con compiti di polizia.
Il primo personale arruolato fu selezionato nell’eccellenza dei reparti piemontesi, perciò venne considerato un corpo d’élite.
Nel 1833 fu Carlo Alberto invece a fare adottare i colori, lo scarlatto ed il turchino, che ancora oggi sono sul pennacchio.
I Carabinieri sono diventati uno dei corpi militari più famosi nel mondo e il popolo italiano nutre nei loro confronti fiducia ed affetto.
Sono infinite le citazioni dei carabinieri nel cinema e nella letteratura. Basti pensare alle straordinarie interpretazioni del Maresciallo Vittorio De Sica, sia con la la “Lollo” ragazzina, sia con Totò.
Forse però è stato Giorgio Faletti a farci commuovere e pensare a quali sacrifici comporti essere Carabiniere.
La sua canzone a Sanremo sorprese e fu applauditissima. Un comico diventato scrittore e poeta ci dette le parole che spesso dimentichiamo di dire. Dimentichiamo di ringraziare chi deve esserci sempre, chi può rimanere colpito sempre.

La voce in radio ci fa tremare,
Che di coraggio ne abbiamo tanto
Ma qui diventa sempre più dura
Quando ci tocca di fare i conti
Con il coraggio della paura,
E questo è quel che succede adesso
Che poi se c’è una chiamata urgente se prende su
E ci si va lo stesso

I carabinieri con le loro regole particolari hanno accompagnato la storia d Italia, dal Risorgimento alle guerre alla Resistenza. Il nome di Salvo d Acquisto, che diede la propria vita per salvare dalla rappresaglia tedesca i cittadini che proteggeva, è un simbolo che, per fortuna. le scuole, insieme all’ Arma tengono vivo.
In questi mesi abbiamo visto e vediamo carabinieri con le altre forze, presidiare le disposizioni contro la diffusione della pandemia. Non manca chi ironizza e chi offende, sui social.
Io penso che non sapremo mai quante vite sono state salvate con questi presidi. Vite, le nostre.