Mussolini porta l’ Italia al disastro della guerra

Il fascismo non è stato mai completamente ripudiato dalle classi dirigenti. I passaggi dalla dittatura alla democrazia alla Repubblica furono traumatici ed imponenti. Si sviluppò non solo una guerra civile fra parti avverse ma un movimento di riscossa nazionale, la Resistenza, vasto e radicato, cui parteciparono, in diverse forme e qualità uomini e donne di tutte le correnti politiche democratiche. Eppure, anche per la rottura dello schieramento internazionale che aveva sconfitto il nazifascimo, in Italia il tentativo di fondare la vita politica legittima non sull’antifascismo ma sull’ esclusione del Pci fu sempre presente. Oggi tutto sembra lontano ma non mancano movimenti, non piccoli, che si rifanno al fascismo. Altri ne mutuano violenza e rifiuto della cultura e della scienza. Molti sono stati in questi utimi anni i tentativi di “riabilitare” Mussolini ed il suo regime. La realtà drammatica della guerra è un ostacolo insormontabile per giudizi di comodo ed antistorici. Era incominciata con spirito meschino nella convinzione che sarebbe bastato un piccolo numero di morti (“un pugno” come disse Mussolini con squallido cinismo) per sedersi al tavolo della pace accanto a Hitler vincitore. Di sconfitta in sconfitta, di disastro in disastro, lasciò una Italia distrutta, segnata dalle occupazioni, dai bombardamenti, dall ‘ orrore del nazismo e di Salò. Come giustificare Mussolini anche per questa tragedia? Si disse e si dice che l’entrata in guerra (10 giugno 1940) fu uno sbaglio, come lo si dice delle leggi razziali, non una deriva inevitabile del fascismo. Di cui resterebbero invece le “cose buone”, come le bonifiche e la diffusa architettura pubblica. La guerra dunque, o è coperta dal sillenzio, oppure è dipinta come un incidente di percorso. Ma Mussolini è stato ed è l’ assertore della violenza, del nazionalismo, dell imperialismo. Tutti gli atti del fascismo furono rivolti a queste mostruosità, dall Etiopia, alla Spagna, all Albania fino alla Guerra mondiale.

L’ Italia, passo dopo passo, venne condotta a far guerra contemporaneamente a Stati Uniti e Russia. Una follia figlia di criminalità ed incapacità. Fermiamoci qui. Moltissimo ci sarebbe da studiare e da scrivere. Oggi, intanto, ricordiamo.