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L’Assemblea ha anche approvato, sempre a maggioranza (astenuti Fi e Fdi), anche una risoluzione bipartisan sottoscritta da Fabio Rainieri (primo firmatario) e Matteo Rancan della Lega nord e da Francesca Marchetti, Stefano Caliandro, Giorgio Pruccoli, Lia Montalti, Marcella Zappaterra, Manuela Rontini del Pd, che chiede alla Giunta di avviare un percorso istituzionale per l’aggiornamento della “Direttiva in materia di requisiti strutturali ed organizzativi per la prima infanzia e relative norme procedurali. Disciplina dei servizi ricreativi e delle iniziative di conciliazione”. Tale ampliamento dovrebbe consentire ai Comuni “di rispondere alle domande differenziate che provengono dalle famiglie, diversificando l’offerta di questi servizi sul territorio senza aggravio di costi, o comunque con un aggravio minimo e sostenibile se non addirittura potendoli ridurre”, rendendo “il sistema integrato dei servizi per l’infanzia più accessibile”.

Francesca Marchetti (Pd), tra i firmatari della risoluzione, ha sottolineato l’importanza del sistemo educativo per l’infanzia di cui si è storicamente dotata la Regione Emilia-Romagna, “un elemento di evoluzione sociale e un’opportunità di crescita per i nostri bambini, ma anche – ha detto – un volano dell’economia perché consente la conciliazione degli impegni di casa e di lavoro”. Quanto chiesto nella risoluzione va quindi “considerato nell’ottica di inserire la riorganizzazione dei servizi nel riassetto della nuova legislazione anche valutando nuove esperienze, e tra queste rientrano, ad esempio, anche le Tagesmutter”.

I servizi educativi attivi in Emilia-Romagna sono 1.206, di cui 1.009 nidi d’infanzia; la rete dei servizi è per il 59,8% a titolarità pubblica e il 40,2% a titolarità privata. L’offerta educativa per i bambini in età 0-3 anni raggiunge il 34,6% del totale. In questo ambito, lavorano circa 7.100 educatrici/educatori e 460 coordinatori pedagogici. Il numero dei bambini e quello degli operatori sono i criteri alla base della ripartizione degli oltre 7 milioni di euro a bilancio. Quanto alle scuole per l’infanzia, il criterio di riparto attiene al numero delle sezioni gestite, e la cifra disponibile è di circa 4,1 milioni di euro.