Interrogazione risposta immediata

La sottoscritta consigliera

Premesso che

  • Il bracconaggio nelle acque pubbliche e ultimamente anche in quelle private ,è un fenomeno manifestatosi in regione dapprima nei pressi fiume Po, e da qualche tempo anche a ridosso di altri corsi d’acqua sia del Ravennate e Ferrarese che del resto della regione.
  • In tali aree i pescatori di frodo sono attivi ogni notte con decine di squadre, che prelevano indiscriminatamente tonnellate di pesce che poi viene inviato nell’Europa dell’Est e anche sui nostri mercati, e si stima fatturino solo nel Ravennate fino a 20mila euro ogni settimana.
  • Gli attrezzi del mestiere sono le chilometriche reti a tramaglio, il letale elettrostorditore e perfino i veleni e altre sostanze chimiche che stordiscono il pesce, rendendolo un facile bottino.
  • L’intero settore della pesca sportiva e l’indotto che essa produce stanno collassando, inoltre nel Ferrarese, la provincia più martoriata da questa emergenza, si stima una perdita di circa il 70% del patrimonio ittico: siluri, carpe, amur, breme, temoli russi, lucci perca, i quali vengono prelevati senza
  • distinzioni.

Considerato che

  • Gli appassionati della pesca sportiva vorrebbero dare un contributo per contrastare il fenomeno, e ottenere la qualifica di guardie volontarie per poter difendere il territorio.
  • Le guardie volontarie potrebbero lavorare a stretto contatto con la polizia provinciale clie lamenta l’insufficienza di uomini e mezzi per monitorare aree molto vaste e spesso non facilmente accessibili.
  • Purtroppo a causa del passaggio delle competenze alla regione dalle province cui è spettata fino ad ora l’organizzazione di questo tipo di corsi, sembra chei volontari, non possano accedere al percorso per la formazione di nuove Guardia Ittiche.
  • Sono trascorsi tre mesi dall’incontro tra la Polizia provinciale, il Fipsas(Federazione italiana pesca sportiva ed attività subacquee) e il gruppo di volontari che intendono diventare guardie giurate ittiche, in questi mesi si sarebbero potute fornire ai partecipanti le conoscenze di base in materia di tutela ambientale, pronto soccorso, norme legislative sulla pesca in acque interne, poteri e responsabilità necessarie per ricoprire questo ruolo, invece ancora nulla è stato fatto.

Valutato che

  • Numerose sono state le azioni poste in essere dalla regione, a tutela della fauna ittica nei corsi d’acqua del territorio.
  • In particolare con la risoluzione n° 201/2015 per impegnare la Giunta ad assumere provvedimenti in ordine alla pesca nelle acque interne ed al contrasto da attuare nei confronti dei pescatori di frodo del 17 febbraio 15, con la quale si chiedeva di intervenire sulla Legge Regionale 11/2012 “Norme per la tutela della fauna ittica e dell’ecosistema acquatico per la disciplina della pesca, dell’acquacoltura e delle attività connesse nelle acque interne”.
  • Si chiede, in presenza di fenomeni di bracconaggio, di valutare l’opportunità di procedere anche al sequestro amministrativo e all’eventuale confisca degli autoveicoli e dei natanti utilizzati, in aggiunta a quello, già previsto, degli strumenti e delle reti.
  • In forza di ciò con gli emendamenti alla LR 11/2012 introdotti con la Legge comunitaria 2015 sono state innalzate le sanzioni e si è introdotta la possibilità di procedere al sequestro dei mezzi e degli strumenti utilizzati dai bracconieri, che hanno permesso di raggiungere importanti risultati.

Tutto ciò premesso e considerato

Interroga la giunta

  • Per sapere quali iniziative intenda intraprendere per sbloccare la situazione e promuovere i corsi di formazione di nuove guardie ittiche.

Rontini Manuela

Marcella Zappaterra

Paolo Calvano

Gianni Bessi

Luca Sabattini

Stefano Caliandro