La via emiliano-romagnola fa scuola


La plastica invade i mari ed i terreni. Uccide. La si ritrova negli stomaci degli animali anche negli oceani più remoti. Isole di nuovo genere agitano i mari, formate dall’aggregarsi di milioni di contenitori dismessi. Come ridurre l’uso dei materiali plastici? L’Emilia-Romagna ha programmato una sua via originale. Il tentativo è quello di indurre riconversioni di prodotto nella grande filiera degli imballaggi, che è particolarmente estesa nella nostra Regione e contemporaneamente azzerare l’utilizzo degli utensili, delle stoviglie, delle bottiglie monouso. Infine, terza colonna del piano emiliano-romagnolo, si è deciso di incrementare ovunque la pulizia dagli indistruttibili rifiuti plastici Un programma complesso che si è arricchito ulteriormente, con l’approvazione da parte dell’ Assemblea legislativa di un emendamento al bilancio che ho firmato anch’io, che prevede il sostegno, ai promotori di feste sociali, sagre, convivialità. Fino ad ora erano le occasioni dove si era più indietro, per esigenze di risparmio e per la disponibilità di tempo non illimitata dei volontari che le animano. I consumi privati e familiari invece stanno flettendo, la coscienza del problema si allarga. Non sono poche le ditte a cominciare dalle grandi corporation che introducono novità nel loro packaging per eliminare la plastica.
Il Governo nazionale ha accettato di discutere la “va emiliana” riconsiderando la propria, dapprima basata in massima parte sul disincentivare l’acquisto di plastiche tramite una tassazione più alta. Si è formato a Roma un tavolo apposito per portare a livello nazionale le scelte nostre che invece puntano all’incentivizzazione del cambiamento, nelle imprese e nei consumi. I primi risultati sono incoraggianti. Il Ministro Gualtieri ha annunciato una profonda rimodulazione della nuova tassazione che verrà ridotta del 70/% e l’adozione di una serie di provvedimenti in positivo, esplicitamente tratti dall’esempio dell’Emilia-Romagna. Non mi stupisce. L’arte del buon governo può essere appresa da mille diverse situazioni ma qui in Regione ha pratiche antiche e recentissime conferme. E’ sempre meglio ascoltarla, l’Emilia-Romagna.

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