Al via un grande progetto di studio di Emilia-Romagna, Regioni del Nord Italia e Slovenia

La tragedia della pandemia ha sollevato interrogativi molto seri sull’ambiente. Da un lato si sono diffuse domande circa una corresponsabilità dell’inquinamento nel favorire la diffusione del virus e soprattutto nell’indebolimento delle capacità di risposta delle persone. Nello stesso tempo è diventato necessario verificare scientificamente come l’allentamento delle attività umane, per il lockdown abbia potuto invece influire sull’ambiente ed in particolare sulla qualità dell’aria. Le misure di contenimento dell’epidemia Covid-19 hanno portato ad una fortissima riduzione del traffico (fino a -80%) e di molte attività produttive industriali; per questo offrono un’opportunità inedita di valutare l’efficacia di queste misure sulla qualità dell’aria e di indagare, attraverso studi scientifici rigorosi, la possibile relazione tra pandemia e inquinamento atmosferico.

Per raccogliere e valutare i dati inizia un progetto di vasta portata, di tutte le Regioni del Nord, delle municipalità di Bologna, Milano, Torino e della stessa confinante Slovenia. Lo hanno avviato la Regione Emilia-Romagna e Arpae – l’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia –nell’ambito del progetto europeo Prepair

Lo studio servirà anche a mettere a punto una strategia condivisa per i nuovi piani e programmi per il miglioramento della qualità dell’aria e il contrasto ai cambiamenti climatici. E’ cambiato completamente per la pandemia il quadro delle attività economiche e anche dopo il termine del lockdown sarà differente da quello che conosciamo.
Deve emergere la consapevolezza che non è possibile tutto torni come prima. Le misure di precauzione e contrasto al virus dovranno unirsi a una visione strategica per orientare alla sostenibilità ambientale, al passaggio ad una economia ed a comportamenti sociali ecologici.
Lo studio incrocerà i dati epidemiologici, quelli ambientali relativi alla concentrazione di inquinanti e alle variazioni delle emissioni, e i record delle condizioni meteorologiche.
Si vedrà come è stata l’esposizione della popolazione agli inquinanti atmosferici prima e durante il lockdown.
Il lavoro prevede anche il coinvolgimento delle principali istituzioni di ricerca, del centro meteo e del mondo associativo ambientalista.