Il PD primo partito tra onori ed oneri…
Il 2020 è un anno drammatico che ha cambiato il modo in cui siamo al servizio della società.
Per questo motivo i risultati elettorali e del Referendum assumono un valore diverso rispetto a come siamo abituati a leggere e commentare i processi politici.
Il Governo Conte nato nel settembre 2019 come argine necessario alle destre entra in una fase nuova e, se non completerà la sua “fase evolutiva”, rischia di essere il più grande errore storico della sinistra italiana.
Il punto non è resistere, non può essere, solo resistere all’avanzata delle destre ma avere una comune idea di sviluppo e di futuro.
Per perseguire questo obiettivo occorre fare un’analisi dei limiti politici della nostra condivisa azione di governo.
Il risultato elettorale regionale va letto con attenzione.
In primo luogo, prosegue, con affermazioni importanti e non scontate, il progresso del PD.
Sotto la guida calma ma incisiva di Nicola Zingaretti si è messo all’ opera un partito pluralista ed unitario come non accadeva da molti molti anni.
Un partito che ha subito due scissioni, o meglio abbandoni, di personalità riconosciute della sua storia.
Zingaretti ha dunque il merito di aver coltivato un partito nuovo che ha saputo rispettare anche le idee diverse emerse nel corso della discussione sul voto al Referendum.
Certo, non c’è dubbio, che questo voto premi esperienze e personalità di buon governo a livello regionale e nello stesso tempo conforti l’azione di Governo che deve proseguire il proprio impegno per fare ripartire il Paese.
Ma è proprio questo il punto: il PD torna ad essere il perno democratico del Paese con una strategia inclusiva e non settaria.
Tuttavia la svolta keynesiana che l’Europa ha promosso ci obbliga a percorrere nuove strade ed anche nuove scelte.
In questa sede non è mia intenzione evidenziare le luci e le ombre della nostra “stagione nuova” ma quello di cui sono convinto è che serva una vera svolta, una rinascita italiana!!!
Le priorità devono essere certamente sulla struttura economica ma puntando sulla qualità e sulla sostenibilità ambientale. Su questo punto un argomento molto arato, ma di cui attendiamo la semina, è che cosa fare dei fondi collegati al Recovery Fund.
Il campo della salute richiede un contrasto quotidiano alla pandemia e un adeguamento del Sistema sanitario dagli ospedali al territorio.
L’occasione del MES deve essere raccolta. Sul piano delle riforme istituzionali bisogna andare avanti per costruire un modello di rappresentatività forte rispondendo anche alle ragioni critiche che si sono espresse nel voto referendario e dare rappresentanza a chi ci chiede istituzioni più efficienti.
L’alleanza di Governo ha registrato una buona valutazione e deve vedere la sua maggioranza confrontarsi ed unirsi anche sul piano locale.
Marciare separati non rafforza il proprio peso elettorale, per nessuno.
In Emilia-Romagna nel 2020 oltre a vincere contro un’onda anomala di destra abbiamo riconquistato Imola e Vignola confermando Faenza.
Quindi il punto tutto politico è che finalmente, tanto nella nostra regione quanto nelle altre, Salvini non è più in primo piano, la Destra è più lontana dai suoi obiettivi di destrutturare l’Italia, di dividerla con una continua aggressività.
Ma la Destra populista è un fenomeno mondiale ed è ancora molto pericolosa. La battaglia è ancora lunga.
Per questo Zingaretti e Conte devono tracciare una strada che permetta al Paese di credere che quello che stiamo progettando non è resistere ma una visione del mondo diversa ed alternativa.
Aprire una stagione riformatrice vuol dire condividere una strategia di Governo nazionale e locale definendo gli obiettivi comuni.
Il Movimento 5 Stelle ha avviato una discussione interna operando una scelta di campo che, sebbene ancora in fase embrionale, merita di essere coltivata per offrire nei prossimi mesi una discussione nuova non solo nelle forme ma anche nella sostanza.
C’è molto lavoro da fare ma, concedetemelo, se non ci fosse il PD, il nostro PD, forse saremmo solo difronte all’inutilità del voto contro, mentre noi siamo l’alternativa al populismo…e se si vuole battere la destra questa è la via….