Sono sempre più numerosi gli studenti negli Atenei dell’Emilia-Romagna. Gli iscritti hanno già superano i 161 mila con quasi 53mila immatricolati in più dello scorso anno.
Crescono anche gli studenti che hanno diritto alla borsa di studio, l’11,3% in più rispetto allo scorso anno accademico. La Regione garantisce a tutti gli idonei, circa 26.700, borse di studio in denaro e servizi. L’Azienda regionale per il diritto agli studi superiori Ergo stanzia 97 milioni di euro, fra i quali 38 milioni sono la quota dell’Emilia-Romagna del Fondo integrativo statale 2020 per le borse di studio, la quota più alta in campo nazionale. L’investimento regionale è cresciuto anche per la razionalizzazione delle spese. E giusto che sia così, l’istruzione universitaria non è un lusso ma una risorsa, non solo per chi la frequenta, ma per tutta la società regionale.
E’ per questo un diritto che la Costituzione stabilisce per tutti i capaci e meritevoli anche se la loro provenienza economica è modesta
Il diritto allo studio è una priorità fondamentale, non deve e non può essere negato per le condizioni economiche.
Tanto più oggi quando il rischio di una crescita delle disuguaglianze è palese. Paura e precarietà del lavoro possono indurre a deviare su altre spese le risorse di una famiglia, impedendo le giuste aspirazioni di chi vorrebbe continuare gli studi.
La Regione ne è consapevole e per questo ha innalzato ancora, di 4 milioni di euro, il suo impegno.